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Un tesoro ritrovato: la Fondazione Perugia si arricchisce di un capolavoro di Gian Domenico Cerrini
Un tesoro ritrovato: la Fondazione Perugia si arricchisce di un capolavoro di Gian Domenico Cerrini
La Fondazione Perugia annuncia con orgoglio l’ingresso nella propria collezione di un nuovo capolavoro di Gian Domenico Cerrini, maestro del Seicento italiano noto come il “Cavalier Perugino”. Si tratta della raffinata tela Madonna col Bambino, un angelo e tre cherubini, recentemente acquisita da un antiquario milanese e presentata al pubblico mercoledì 5 giugno alle ore 17 presso Palazzo Baldeschi, sede espositiva della Fondazione.
Con questa acquisizione, la collezione Cerrini della Fondazione raggiunge quota otto opere, consolidando un percorso iniziato nel 2005 per riportare alla luce la figura di un artista rimasto troppo a lungo nell’ombra della grande storia dell’arte. Come ha dichiarato il presidente Alcide Casini, «questa nuova opera rappresenta un tassello fondamentale nel cammino di riscoperta e valorizzazione di Cerrini, un maestro raffinato e indipendente».
La tela, probabilmente realizzata tra il 1661 e il 1681, è considerata una delle immagini più intime e delicate dell’autore. Il professor Massimo Pulini l’ha definita «una delle immagini più tenere e semplici uscite dal pennello di Cerrini». L’opera era già stata esposta nel 2009 accanto ai lavori di Guido Reni, Guercino e Carlo Dolci, durante la mostra Il Sassoferrato, un preraffaellita tra i puristi del Seicento, evidenziando l’elevato valore artistico e la profonda affinità spirituale con i grandi maestri del barocco italiano.
La composizione propone una rilettura dell’iconografia della “Madonna del silenzio” di Domenichino, arricchita da elementi angelici che intensificano il dialogo affettuoso tra Maria e il Bambino. L’autografia è testimoniata da dettagli stilistici riconoscibili: panneggi corposi, un sapiente chiaroscuro, e una tavolozza cromatica dominata da rosa cangiante, ocra dorata e azzurro lapislazzuli. Secondo alcuni studiosi, l’opera potrebbe coincidere con una delle tele elencate nell’inventario post mortem del pittore, aggiungendo così anche un valore documentario e devozionale alla sua già indiscussa qualità estetica.
La presentazione sarà seguita da un convegno di approfondimento che vedrà la partecipazione di due tra i maggiori esperti dell’artista: Alessandro Amendola, docente di Storia dell’arte, e Francesco Federico Mancini, curatore della mostra monografica del 2005 dedicata a Cerrini. Sarà un momento prezioso per riflettere sull’eleganza pittorica e sulla personalità autonoma di questo autore, capace di dialogare con i giganti del Seicento senza mai rinunciare alla propria voce.
L’opera sarà visibile al pubblico nelle sale di Palazzo Baldeschi, dove si inserisce armonicamente nella raccolta già esistente, rafforzando la vocazione della Fondazione Perugia alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio artistico umbro. Un’occasione da non perdere per scoprire – o riscoprire – un artista colto e moderno, che oggi più che mai merita un posto tra i protagonisti della pittura barocca italiana.
Fonte: canalecultura.it