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Luca Cerizza curerà il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2024

Luca Cerizza curerà il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2024

Nato a Milano nel 1969, Luca Cerizza è critico, storico dell’arte e autore della monografia Le mappe di Alighiero e Boetti. Nel 2017 ha curato la Biennale di Pune in India, “rispondendo” così a uno dei requisiti richiesti dal bando, ovvero l’essere in possesso di “una significativa e qualificata esperienza curatoriale e professionale nell’arte contemporanea in ambito nazionale e internazionale”. Dal 2006 insegna alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano). È inoltre autore di L’uccello e la piuma. La questione della leggerezza nell’arte italiana (2010), oltre ad aver curato la raccolta dei testi di Giovan Battista Salerno su Alighiero Boetti (2009), l’antologia dei testi critici di Tommaso Trini (2016), e le monografie su Diego Perrone e Gianni Pettena (2020). Tra i più recenti progetti curatoriali sono le mostre personali di Gianfranco Baruchello (Raven Row, Londra, 2017), Tino Sehgal (OGR, Torino, 2018), il convegno/mostra Campo Umano. Arte Pubblica 50 anni dopo (Fondazione Ratti, Como, 2019. Con Zasha Colah), la mostra Vincenzo Agnetti. NEG: Suonare le pause (Padiglione de l’Esprit Nouveau, Bologna 2021) e la recente mostra di Massimo Bartolini al Pecci. Cerizza è stato selezionato da una shortlist di 10 finalisti composta da Lorenzo Balbi, Ilaria Bonacossa, Lucrezia Cippitelli (con Davide Quadrio), Jacopo Crivelli Visconti (con Marcella Beccaria, Giovanni Carmine, Alfredo Cramerotti, Arturo Galansino), Ilaria Gianni, Luigia Lonardelli, Luca Lo Pinto, Matteo Lucchetti e Paola Nicolin.

Luca Cerizza curatore del Padiglione Italia. Ma il progetto è “difficilmente comprensibile”

Una nota sottolinea che “Sgarbi ha valutato con il ministro la proposta, ‘difficilmente comprensibile’, del progetto per il Padiglione Italia che ‘ruota attorno al tema della costruzione di comunità attraverso l’invito all’ascolto dell’altro’ e intende quindi ‘avere chiarimenti dal curatore Cerizza”. Pertanto, “il commissario Angelo Piero Cappello lavorerà a un progetto della nuova direzione generale di approfondimento della conoscenza del fumetto italiano e dei grandi illustratori, in collaborazione con Igort. ‘Il Ministero’, spiega Sgarbi, ‘intende potenziare l’attività del Padiglione attraverso la varietà dei generi artistici indipendentemente dalla scelta di un artista’”. Frasi queste che risultano però abbastanza controverse (il progetto è stato selezionato, eppure sarebbe “difficilmente comprensibile”? E se è incomprensibile perché lo hanno selezionato? Perché su 10 professionisti di gran livello hanno scelto proprio quello che non hanno capito?), e infatti dai social arrivano i primi commenti alla notizia: “Sgarbi annuncia il curatore del nuovo Padiglione Italia: Luca Cerizza. La notizia si diffonde ovviamente in un lampo su tutte le testate, è una notizia che si aspettava da tempo e mancano pochi mesi all’inaugurazione della Biennale di Venezia”, scrive su Facebook il curatore Marco Trulli“Ma qualcosa non torna, non c’è un comunicato ufficiale di nomina, non se ne trova uno al momento sul sito del Ministero, c’è un lancio dell’Ufficio Stampa del Sottosegretario Sgarbi che ci delizia delle sue opinioni personali “progetto difficilmente comprensibile…” e riporta il fatto che il dirigente della Direzione preposta seguirà da vicino il progetto con un incarico sul fumetto”. Ci sarà una sezione sul fumetto nel Padiglione Italia alla Biennale di Venezia? L’unica cosa certa, tanto per cambiare, è una dannosa sensazione di caos.

Fonte. articolo di Desirée Maida su Artribune