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All’asta la favolosa collezione da un miliardo di dollari di Paul Allen

All’asta la favolosa collezione da un miliardo di dollari di Paul Allen

Christie’s si appresta a quella che potrebbe essere la più grande asta d’arte della storia. A novembre 2022 sarà infatti messa in vendita la collezione del defunto co-fondatore di Microsoft Paul Gardner Allen, del valore stimato – penny più, penny meno – di un miliardo di dollari, il cui ricavato sarà devoluto in beneficienza per volontà dello stesso Allen. La collezione vanta 150 opere che coprono un arco temporale di circa cinquecento anni, con capolavori di Canaletto, Sandro Botticelli, Pierre-Auguste Renoir, Mark Rothko, Edward Hopper, Alexander Calder, Ed Ruscha, David Hockney e Roy Lichtenstein. Tra le opere opere certe in vendita, la Montagne Sainte-Victoire di Paul Cezanne, del valore di oltre 100 milioni di dollari, e Small False Start di Jasper Johns del 1960, stimata ad almeno 50 milioni.

La vendita del patrimonio dovrebbe quindi superare i precedenti record d’asta, i 922 milioni di dollari generati con la vendita della collezione Macklowe’s da Sotheby’s all’inizio di quest’anno e gli 835 milioni della vendita del 2018 della collezione di David Rockefeller da Christie’s. “La figura ispiratrice di Paul Allen, la straordinaria qualità e diversità delle opere, e la dedizione di tutti i proventi alla filantropia, creano una combinazione unica che renderà la vendita della Collezione Paul G. Allen un evento di portata senza precedenti”, ha detto l’Amministratore delegato di Christie’s, Guillaume Cerutti.

Allen, che co-fondò Microsoft nel 1975 con l’amico d’infanzia Bill Gates, aveva lasciato l’azienda nel 1983 (rimanendo però a lungo nel CdA) dopo che gli era stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin: fino alla morte nel 2018, all’età di 65 anni, venne considerato uno dei più forti collezionisti esistenti. La collezione “riflette la diversità dei suoi interessi, con la loro mistica e bellezza“, ha affermato Jody Allen, sorella di Paul e sua esecutrice testamentaria, nonché cofondatrice insieme al fratello della Vulcan Inc che gestiva opere di filantropia – come la fondazione del Museum of Pop Culture (MoPOP) di Seattle nel 2000 e la Seattle Art Fair nel 2015 – e un portafoglio di investimenti multimiliardario (azioni di Microsoft incluse). Nel 2010 si era impegnato a lasciare, dopo la morte, la maggior parte della propria fortuna in beneficenza.

Articolo di Giulia Giaume – Artribune