Arte – Mostre

Cento nuove opere arricchiscono la collezione di Villa Panza

Cento nuove opere arricchiscono la collezione di Villa Panza

Villa Panza amplia la sua già prestigiosa collezione. E lo fa con un nucleo di 108 lavori di 26 artisti europei e americani, finora ad ora parte della collezione privata della sua famiglia. Una donazione storica che pone il museo di arte contemporanea di Varese, bene del Fai – Fondo Ambiente Italiano ETS dal 1996, secondo solo al Museo Guggenheim di New York per numero di opere della collezione di Giuseppe Panza di Biumo.

Marco Magnifico, presidente del Fai- Fondo Ambiente Italiano ha aperto la gremita conferenza stampa di giovedì 10 novembre, sottolineando il suo rapporto familiare con il collezionista, ma soprattutto la consolidata collaborazione tra la villa e la fondazione che dura da vent’anni: «Una casa di cui ci impegniamo a rispettare l’anima, da sempre. Questa donazione mi riempie di gioia, perché è prima di tutto il segno di una fiduciosa collaborazione che dura oramai da vent’anni».

La donazione, condivisa dai figli e a nome della moglie, Rosa Giovanna Magnifico Panza, è l’ennesimo gesto della famiglia, che da sempre si fonda su un proposito concreto, civile e di grande lungimiranza: «Continuiamo con lo spirito con cui sono nate le collezioni dei nostri genitori, ovvero quello di permettere ai visitatori di godere di queste opere. La Panza Collection è così ricca che ci sembrava corretto condividerla, oltre al fatto che rende la Villa di Varese uno dei luoghi più importanti per questa collezione, insieme al Guggenheim di New York. Per noi è stata una grande gioia e questa mostra è bella, forse difficile, ma basta entrarci con lo spiriti libero e facendosi trasportare», sottolinea la figlia Giuseppina Panza.

LA DONAZIONE 

Il nucleo di 108 lavori donati al FAI appartengono alla seconda e terza fase di ricerca di Giuseppe Panza di Biumo, così definite dallo stesso collezionista. La prima fase o collezione, iniziata nel 1954, muove dall’arte informale europea all’espressionismo astratto con incursioni nella pop art, ed è oggi per la maggior parte conservata al MOCA di Los Angeles; la seconda fase o collezione, composta tra il 1968 e il 1976, ben rappresentata al Museo Guggenheim di New York e già presente in piccola parte a Villa Panza, si concentra, invece, sull’arte minimale, concettuale, ambientale e sulla light art; la terza fase, infine, realizzata dal 1986, e parte fondante la donazione originaria al FAI, si apre a nuove prospettive con l’arte organica, l’arte dei piccoli oggetti e l’arte del colore.

Le opere donate permettono di approfondire meglio queste due ultime fasi della ricerca del collezionista, non solo attraverso lavori di nuovi artisti, ma anche grazie all’integrazione di opere di alcuni già presenti nella collezione permanente di Villa Panza.

Nella donazione è rappresentata l’arte concettuale americana di Robert Barry (1936), Jan Dibbets (1941), Joseph Kosuth (1945), Lawrence Weiner (1942-2021) e Sol LeWitt (1928-2007), e l’arte minimale di Jene Highstein (1942-2013) e Richard Nonas (1936-2021). Vi compaiono anche esponenti dell’arte inglese, come Hamish Fulton (1946) e Richard Long (1945). Sono inoltre compresi lavori di artisti appartenenti, secondo la definizione di Giuseppe Panza, alla compagine dell’arte organica: Emil Lukas (1964), Ross Rudel (1960) e Peter Shelton (1951). Sono incluse le ricerche sul colore della pittura monocromatica di Anne Appleby (1954), Sonia Costantini (1956), Sean Shanahan (1960) e Phil Sims (1940). Entrano in collezione alcuni lavori di David Goerk (1952) e di Robert Tiemann (1936 – 2016), dedicati ai piccoli oggetti, di Barry X Ball (1955) e di Lawrence Carroll (1954-2019), e progetti di arte del suono di Michael Brewster (1946-2016). In donazione anche alcune opere di artisti come Cioni Carpi (1923-2011), Giorgio Colombo (1945), Chiara Dynys (1958), Piero Fogliati (1930-2016) e Maurizio Mochetti (1940), a sottolineare l’interesse di Panza per una specifica ricerca dell’arte italiana.

La mostra “EX NATURA. Nuove opere dalla collezione di Giuseppe Panza di Biumo” curata da Anna Bernardini e Marta Spavenello è stata quindi presentata dal critico e storico dell’arte Giovanni Agosti che ha sottolineato la necessità di prendersi del tempo per apprezzare le opere, scelte dal collezionista con quella cura e quello spirito, che ancora oggi è la linea guida di chi si prende cura della villa.

Villa Panza, infatti, come è stato più volte sottolineato durante la mattinata, non è un museo d’arte contemporanea, ma la casa del collezionista e della sua famiglia. Un luogo che ancora oggi riflette e testimonia la sua opera, la sua sensibilità e la sua cultura, e un percorso di ricerca che attraversa almeno tre generazioni di artisti, dagli anni ’50 del Novecento fino al 2010. Un luogo che guarda al futuro, tanto che la mostra di oggi inaugura un programma quadriennale di esposizioni intitolate a diversi temi che attraversano la raccolta e la ricerca del collezionista: da “natura e forma”,  il tema di quest’anno, a “ritmo e dinamica”, “segno e messaggio” e “luce e colore”, come sottolineato da Anna Bernardini, direttrice della villa.

Un luogo che ha una importanza strategica anche per il territorio, come sottolineato dal sindaco di Varese, Davide Galimberti: «Questa donazione regala al Fai- Fondo Ambiente Museo, a questa Casa, ma a tutta la città di Varese una collezione importante. Questa casa ha un forte spirito di comunità culturale che si respira ogni volta che si entra in questo luogo, sempre in modo diverso. Come città saremo sempre al fianco di queste iniziative e alla crescita e al consolidamento di questo luogo».

LA MOSTRA

Dal 10 novembre 2022 al 1° ottobre 2023 il FAI apre al pubblico Ex Natura. Nuove opere dalla collezione di Giuseppe Panza di Biumo. La mostra indaga la relazione tra due polarità, natura e forma, e il modo in cui si riformulano di artista in artista, di opera in opera, dando origine e vita a consonanze e dissonanze, letture e suggestioni, significati e messaggi, alcuni dei quali, a partire dalla natura come fonte di ispirazione e motore di creazione, sono precoci moniti alla tutela dell’ambiente.

Sono esposti 46 lavori di 10 differenti artisti, corrispondenti a 10 sezioni monografiche, introdotte da citazioni di Giuseppe Panza di Biumo tratte dal suo volume autobiografico Ricordi di un collezionista. Per l’occasione il FAI ha realizzato una guida accessibile tramite smartphone con schede dei singoli artisti e per ciascuno, in podcast, le letture integrali dal suddetto volume, che tra curiosi aneddoti e riflessioni profonde, sono il migliore accompagnamento alla visita, per la comprensione dei lavori in mostra, ma anche e soprattutto delle scelte collezionistiche di Giuseppe Panza di Biumo. Delle opere esposte: 30 sono oggetto della donazione e 16 sono in prestito dalla Panza Collection Mendrisio, la parte della collezione ancora custodita e gestita dalla famiglia Panza.

Il percorso di visita si sviluppa dal primo piano della villa dove, accanto alle ‘forme povere’ di Lawrence Carroll, di cui Giuseppe Panza evidenzia “la bellezza nascosta, non evidente […] che ha radici, che rientra nel nostro essere”, sono esposti lavori in materiali organici provenienti dal mondo naturale, come le sculture di Christiane Löhr che realizzano forme senza tempo con delicati steli di fiori e impalpabili cumuli di semi; anche Emil Lukas mette in scena il mondo naturale imprigionandolo in pannelli di rigorosa geometria.

Il percorso si arricchisce di lavori che indagano l’organicità delle forme, oggetti astratti con un’evidente relazione con il mondo fisico: dalle ‘forme vitali’ di Ross Rudel, alle ‘forme organiche’ di Peter Shelton, che rimandano al corpo umano. Anche una “macchina”, un’opera di Piero Fogliati, riconduce alle forme, stavolta sonore, della natura. Seguono i lavori di David Goerk che crea forme astratte che non hanno apparente relazione con altre cose, e tuttavia sono mutuate da oggetti ordinari o da simboli naturali e astrali.

La mostra prosegue al piano terra, nelle due ex-scuderie della Villa, dove trionfa la natura, declinata nel suo rapporto con l’uomo. Sulle pareti della Scuderia Grande due giganteschi lavori di Hamish Fulton raccontano l’amore per la natura, motore della creazione artistica: la sua esperienza del camminare a contatto diretto, fisico, con le forme del paesaggio, si traduce in suggestive forme concettuali, in parole e segni; nello stesso spazio è allestito un lavoro a pavimento di Richard Long, Cross of Sticks, del 1983, in cui l’artista parte dalla stessa azione del camminare, restituendo quell’esperienza in una forma geometrica composta da materiali raccolti nella natura. Il percorso di visita si conclude nella Scuderia Piccola con otto lavori di Gregory Mahoney (1955) che indagano il rapporto tra l’essere umano, la natura e il cosmo: per l’artista l’elemento di scarto, utilizzato e rielaborato, è traccia del tempo cosmico che corrode la materia e della natura, i più potente dell’uomo ed eterna, che se ne riappropria.

Questa esplorazione intorno al tema della natura e della forma consente una rilettura di alcune opere di artisti della collezione permanente di Villa Panza che lo stesso collezionista inserisce nella linea di ricerca dell’arte organica come Allan Graham (1943-2019), Robert Tiemann (1936-2016), Martin Puryear (1941) e Meg Webster (1944). La mostra a cura di Anna Bernardini e Marta Spanevello è accompagnata da un Catalogo Magonza Editore con testi di Anna Bernardini, Emanuele Coccia e schede di Sara Fontana e Marta Spanevello.

EX NATURA. NUOVE OPERE DALLA COLLEZIONE DI GIUSEPPE PANZA DI BIUMO – dal 10 novembre 2022 al 1° ottobre 2023
Villa e Collezione Panza – Piazza Litta 1, Varese
Orari di apertura: dal martedì alla domenica – dalle ore 10.00 alle 18.00 (chiusura biglietteria alle 17.15). Ingressi: Intero: € 15,00; Iscritti FAI: 6 euro; Studente (19 – 25 anni): € 10,00; Ridotto (bambini 6 – 18 anni): € 7,00; Speciale famiglia (2 adulti + 2 bambini): € 35,00; Gratuito fino ai 5 anni. Per prenotazioni: www.villapanza.it; Per ulteriori informazioni sul FAI: www.fondoambiente.it tel. 0332 283960; email: faibiumo@fondoambiente.it.