La opere di Antonio Vasco in mostra al Caffè Bosisio di Varese

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La opere di Antonio Vasco in mostra al Caffè Bosisio di Varese

Portiere di giorno e artista autodidatta da sempre, si serve principalmente del disegno, per raccogliere, individuare ed elaborare le immagini delle sue passioni, che diventano poi, i temi dominanti e ricorrenti delle sue opere. Le fonti di ispirazione sono diverse: da Internet ma anche dai fumetti, dalla pubblicitá, dalle copertine dei dischi o dalla fotografia di illustratori e artisti. Spostamento e fissaggio, questo é il movimento alterno dell’occhio Pop e in questa direzione, si risolve in parte, anche la visione delle immagini di Vasco, per poi giungere a un ritorno al quadro.

L’intervista

Nel 1983, Keith Haring nei suoi Diari, scriveva: “Il mio contributo al mondo è la mia abilità nel disegnare. Disegnerò il più possibile, per tutte le persone possibili, il più a lungo possibile. Disegnare è fondamentalmente sempre la stessa cosa dai tempi della preistoria. Unisce l’uomo e il mondo. Vive attraverso la magia”.

Il senso di questo incantesimo, con una spiccata tendenza all’ umorismo, perdura da allora in altre generazioni di artisti e annovera attualmente, anche il pittore mazzese Antonio Vasco, nato a Milano, ma cresciuto a Mazzo di Rho, portiere di giorno e artista autodidatta da sempre, che si serve principalmente del disegno, per raccogliere, individuare ed elaborare le immagini delle sue passioni, che diventano poi, i temi dominanti e ricorrenti delle sue opere. Le fonti dell’iniziale prelievo sono diverse: da Internet ma anche dai suoi adorati fumetti, dalla pubblicitá, dalle copertine dei dischi o dalla fotografia di illustratori e artisti. Spostamento e fissaggio, questo é il movimento alterno dell’occhio Pop e in questa direzione, si risolve in parte, anche la visione delle immagini di Vasco, per poi giungere a un ritorno al quadro”.

(dall’intervista a Tony Vasco di Cristina Ruffoni – Not only magazine)

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