I tanti volti della Regina Elisabetta. Fenomenologia di un’icona pop

I tanti volti della Regina Elisabetta. Fenomenologia di un’icona pop

Addio Elisabetta II. Regina sì, ma non solo d’Inghilterra: di tutti. Un’icona nell’immaginario collettivo, la cui aura è stata incentivata anche dalle tante dediche che il mondo dell’arte, della musica, del cinema e della tv le hanno rivolto, contribuendo a renderla “The Queen”. Ripercorriamo la storia iconografica della sovrana.

La morte di Elisabetta II d’Inghilterra sancisce la fine di un’epoca, quest’ultima intesa non solo nella sua accezione storica, ma anche – in un certo senso – concettuale. Elisabetta II non è stata solo la Regina d’Inghilterra, ma la Regina di tutti. Elisabetta II era The Queen. Semplicemente e totalmente. A chi non è capitato, magari facendo zapping, di imbattersi in qualche sua apparizione televisiva ed esclamare, come si fa con un amico incontrato per strada, “guarda, c’è la Regina!”? Ecco.

Elisabetta II è stata una di quelle figure che rappresentano l’anello di congiunzione tra un mondo che non c’è più – o che per ragioni storiche, politiche, sociali e culturali sentiamo diverso da quello attuale – e il nostro. La monarchia, la famiglia reale, i titoli nobiliari, i protocolli di corte, il regno, il Commonwealth, sembrano situazioni e concetti di quelli che si studiano a scuola, e che poco hanno a che fare con l’attualità. E invece non è così. A incarnare l’onere e l’onore di cotante storia e responsabilità del suo Paese è stata, per ben 70 anni, lei, Elisabetta II: a soli 25 anni, il 6 febbraio 1952, ascese al trono d’Inghilterra, succedendo al padre Giorgio VI, attraversando tutte le controversie nel Novecento, il “secolo breve” che correva veloce verso un mondo in perenne mutamento. È cambiato molto, e anche drasticamente, dal 1952 a oggi, eppure la Regina è sempre stata lì, immutabile nel suo imprescindibile divenire. Prerogativa, questa, propria solo di un’icona.

 

Portrait of HM Queen Elizabeth II Wearing The George IV Diamond Diadem. Painting by Lucian Freud, 2000 01. Part of The Royal Collection.
Portrait of HM Queen Elizabeth II Wearing The George IV Diamond Diadem. Painting by Lucian Freud, 2000 01. Part of The Royal Collection. 

ELISABETTA II D’INGHILTERRA REGINA E ICONA

D’altri tempi eppure fortemente contemporanea, Elisabetta II è sempre stata fedele a se stessa e al di sopra di ogni moda e tendenza, ed è questo aspetto ad averla resa una icona indiscussa. La sua acconciatura, il suo look, i suoi outfit coloratissimi composti da cappotti e cappelli sempre perfettamente abbinati hanno contribuito alla costruzione di un’aura che coniuga universi estetici solo in apparenza discordanti: Elisabetta II è riuscita – volontariamente o involontariamente? – a rendere pop l’immagine della monarchia. Hanno contribuito in tal senso le numerosissime dediche che arte, musica e cinema hanno rivolto alla Regina, ma non sono state opere d’arte, canzoni e film ad aver fatto di Elisabetta II un’icona: lei lo era già. Semmai, hanno contribuito ad accrescere – anzi no, a confermare – questo suo status “iconografico”.

 

Il ritratto di Banksy in Upper Maudlin Street a Bristol CREDIT Photo Adam Gray SWNS.com
Il ritratto di Banksy in Upper Maudlin Street a Bristol CREDIT Photo Adam Gray SWNS.com 

LE TANTE ICONOGRAFIE DI ELISABETTA II

La prima immagine di Elisabetta in veste di Regina è la nota fotografia scattata da Cecil Beaton nel 1953, dopo la sua incoronazione: qui è adornata con tutte le insegne della Corona Imperiale, per una composizione che si riallaccia alla tradizione della ritrattistica ufficiale. Ma già da allora, aveva fatto breccia nel cuore degli inglesi e non solo, probabilmente per via dello sguardo intenso e deciso nonostante la giovane età. Un potenziale iconografico che hanno ben compreso i punk Sex Pistols, sebbene nella loro celeberrima canzone God Save the Queen del 1977 – anno in cui decorreva il Giubileo d’argento della Regina – è un attacco alla monarchia. Ad accompagnare il brano è la cover del singolo realizzata da Jamie Reid: un ritratto della Regina con occhi e bocca coperti da strisce che riportano il nome della band e il titolo della canzone, il tutto avente come sfondo la bandiera britannica. Restando nel mondo della musica, ci sono band che si sono date come nome quello della Regina: è il caso dei Queen, con Freddy Mercury che spesso nelle sue performance ha emulato atteggiamenti regali, oltre ad aver composto l’ironico brano Killer Queen. Non poteva esimersi dalle dediche alla Regina anche il mondo dell’arte, con Andy Warhol che, nel 1985, consegna all’immaginario di massa una delle rappresentazioni della Regina più iconiche di tutti i tempi: Elisabetta II in chiave pop.

 

 

ELISABETTA II ICONA POP

Da quel momento, Elisabetta II diventa una celebrità della cultura visiva contemporanea: innumerevoli le interpretazioni del mondo dell’arte, del cinema e della tv, tra tutte come non citare l’intenso e appassionato ritratto realizzato da Lucian Freud nel 1991, il graffito di Banksy a Bristol in cui Elisabetta II è immortalata come Ziggy Stardust, il sognante ritratto fotografico del 2004 di Chris Levine Lightness of Being, con la Regina immortalata con occhi chiusi. E restando in tema fotografico, i suggestivi scatti di Annie Leibovitz con Elisabetta ritratta insieme ai suoi cani e ai suoi nipoti. Risale invece allo scorso aprile, in occasione del suo 96esimo compleanno, il lancio di una nuova Barbie con le sue fattezze, con tanto di diadema e abito lungo.

 

ELISABETTA II IN TV E AL CINEMA

Passando invece alla televisione, sono memorabili la puntata dei Simpson in cui Homer tampona la carrozza reale con Regina a bordo e il video realizzato per la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Londra del 2012 in cui Elisabetta, insieme a James Bond (interpretato da Daniel Craig), si lancia da un elicottero con il paracadute. Numerosi i film e le serie a lei dedicate, come The Queen, pellicola del 2006 diretta da Stephen Frears e la serie Netflix The Crown.

 

 

Non solo icona, ma anche interprete di se stessa, con regalità e ironia: accade anche nel video in cui prende il the insieme all’orsetto Paddington, personaggio tra i più amati della letteratura infantile inglese, improvvisando con cucchiaini e tazze We Will Rock You dei Queen. E poi i tanti meme che girano sul web, con frasi a effetto tratte da situazioni di vita quotidiana abbinate alla Regina colta nelle espressioni più disparate, perché Elisabetta è una di noi.

God Save the Queen!

Fonte:  Desirée Maida – Artribune

I tanti volti della Regina Elisabetta. Fenomenologia di un’icona pop

I tanti volti della Regina Elisabetta. Fenomenologia di un’icona pop

Addio Elisabetta II. Regina sì, ma non solo d’Inghilterra: di tutti. Un’icona nell’immaginario collettivo, la cui aura è stata incentivata anche dalle tante dediche che il mondo dell’arte, della musica, del cinema e della tv le hanno rivolto, contribuendo a renderla “The Queen”. Ripercorriamo la storia iconografica della sovrana.

La morte di Elisabetta II d’Inghilterra sancisce la fine di un’epoca, quest’ultima intesa non solo nella sua accezione storica, ma anche – in un certo senso – concettuale. Elisabetta II non è stata solo la Regina d’Inghilterra, ma la Regina di tutti. Elisabetta II era The Queen. Semplicemente e totalmente. A chi non è capitato, magari facendo zapping, di imbattersi in qualche sua apparizione televisiva ed esclamare, come si fa con un amico incontrato per strada, “guarda, c’è la Regina!”? Ecco.
Elisabetta II è stata una di quelle figure che rappresentano l’anello di congiunzione tra un mondo che non c’è più – o che per ragioni storiche, politiche, sociali e culturali sentiamo diverso da quello attuale – e il nostro. La monarchia, la famiglia reale, i titoli nobiliari, i protocolli di corte, il regno, il Commonwealth, sembrano situazioni e concetti di quelli che si studiano a scuola, e che poco hanno a che fare con l’attualità. E invece non è così. A incarnare l’onere e l’onore di cotante storia e responsabilità del suo Paese è stata, per ben 70 anni, lei, Elisabetta II: a soli 25 anni, il 6 febbraio 1952, ascese al trono d’Inghilterra, succedendo al padre Giorgio VI, attraversando tutte le controversie nel Novecento, il “secolo breve” che correva veloce verso un mondo in perenne mutamento. È cambiato molto, e anche drasticamente, dal 1952 a oggi, eppure la Regina è sempre stata lì, immutabile nel suo imprescindibile divenire. Prerogativa, questa, propria solo di un’icona.

Portrait of HM Queen Elizabeth II Wearing The George IV Diamond Diadem. Painting by Lucian Freud, 2000 01. Part of The Royal Collection.
Portrait of HM Queen Elizabeth II Wearing The George IV Diamond Diadem. Painting by Lucian Freud, 2000 01. Part of The Royal Collection.

ELISABETTA II D’INGHILTERRA REGINA E ICONA

D’altri tempi eppure fortemente contemporanea, Elisabetta II è sempre stata fedele a se stessa e al di sopra di ogni moda e tendenza, ed è questo aspetto ad averla resa una icona indiscussa. La sua acconciatura, il suo look, i suoi outfit coloratissimi composti da cappotti e cappelli sempre perfettamente abbinati hanno contribuito alla costruzione di un’aura che coniuga universi estetici solo in apparenza discordanti: Elisabetta II è riuscita – volontariamente o involontariamente? – a rendere pop l’immagine della monarchia. Hanno contribuito in tal senso le numerosissime dediche che arte, musica e cinema hanno rivolto alla Regina, ma non sono state opere d’arte, canzoni e film ad aver fatto di Elisabetta II un’icona: lei lo era già. Semmai, hanno contribuito ad accrescere – anzi no, a confermare – questo suo status “iconografico”.

Il ritratto di Banksy in Upper Maudlin Street a Bristol CREDIT Photo Adam Gray SWNS.com
Il ritratto di Banksy in Upper Maudlin Street a Bristol CREDIT Photo Adam Gray SWNS.com

LE TANTE ICONOGRAFIE DI ELISABETTA II

La prima immagine di Elisabetta in veste di Regina è la nota fotografia scattata da Cecil Beaton nel 1953, dopo la sua incoronazione: qui è adornata con tutte le insegne della Corona Imperiale, per una composizione che si riallaccia alla tradizione della ritrattistica ufficiale. Ma già da allora, aveva fatto breccia nel cuore degli inglesi e non solo, probabilmente per via dello sguardo intenso e deciso nonostante la giovane età. Un potenziale iconografico che hanno ben compreso i punk Sex Pistols, sebbene nella loro celeberrima canzone God Save the Queen del 1977 – anno in cui decorreva il Giubileo d’argento della Regina – è un attacco alla monarchia. Ad accompagnare il brano è la cover del singolo realizzata da Jamie Reid: un ritratto della Regina con occhi e bocca coperti da strisce che riportano il nome della band e il titolo della canzone, il tutto avente come sfondo la bandiera britannica. Restando nel mondo della musica, ci sono band che si sono date come nome quello della Regina: è il caso dei Queen, con Freddy Mercury che spesso nelle sue performance ha emulato atteggiamenti regali, oltre ad aver composto l’ironico brano Killer Queen. Non poteva esimersi dalle dediche alla Regina anche il mondo dell’arte, con Andy Warhol che, nel 1985, consegna all’immaginario di massa una delle rappresentazioni della Regina più iconiche di tutti i tempi: Elisabetta II in chiave pop.

ELISABETTA II ICONA POP

Da quel momento, Elisabetta II diventa una celebrità della cultura visiva contemporanea: innumerevoli le interpretazioni del mondo dell’arte, del cinema e della tv, tra tutte come non citare l’intenso e appassionato ritratto realizzato da Lucian Freud nel 1991, il graffito di Banksy a Bristol in cui Elisabetta II è immortalata come Ziggy Stardust, il sognante ritratto fotografico del 2004 di Chris Levine Lightness of Being, con la Regina immortalata con occhi chiusi. E restando in tema fotografico, i suggestivi scatti di Annie Leibovitz con Elisabetta ritratta insieme ai suoi cani e ai suoi nipoti. Risale invece allo scorso aprile, in occasione del suo 96esimo compleanno, il lancio di una nuova Barbie con le sue fattezze, con tanto di diadema e abito lungo.

ELISABETTA II IN TV E AL CINEMA

Passando invece alla televisione, sono memorabili la puntata dei Simpson in cui Homer tampona la carrozza reale con Regina a bordo e il video realizzato per la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Londra del 2012 in cui Elisabetta, insieme a James Bond (interpretato da Daniel Craig), si lancia da un elicottero con il paracadute. Numerosi i film e le serie a lei dedicate, come The Queen, pellicola del 2006 diretta da Stephen Frears e la serie Netflix The Crown.

Non solo icona, ma anche interprete di se stessa, con regalità e ironia: accade anche nel video in cui prende il the insieme all’orsetto Paddington, personaggio tra i più amati della letteratura infantile inglese, improvvisando con cucchiaini e tazze We Will Rock You dei Queen. E poi i tanti meme che girano sul web, con frasi a effetto tratte da situazioni di vita quotidiana abbinate alla Regina colta nelle espressioni più disparate, perché Elisabetta è una di noi. God Save the Queen!

Fonte:  Desirée Maida – Artribune